PPP come passato presente… E plastica. Solo se riciclata.

PPP come perpetual plastic projects, SDU come Science Dissemination Unit del Centro di fisica Teorica di Trieste. Come fai a chiedermi perchè ogni volta che Enrique Canessa, Carlo Fonda e Marco Zennaro mi chiamano ai loro workshop non posso dire di no? Non solo è un onore, ogni volta ne torno ricca di idee, con un rinnovato entusiasmo nei confronti del genere umano. Questa volta anche grazie alla plastica…

Al Workshop on Science Dissemination: New Tools and Strategies ne ha parlato Jonas Martens.
C’è un gruppo di ragazzi di Rotterdam che sta andando in giro con una mini-factory trasparente, mostrando alle persone, e i primi entusiasti sono bimbi e ragazzi, come si può riciclare la plastica e creare nuovi oggetti con una stampante 3D.

Le stampanti 3D fino a qualche tempo fa costavano tanto; ora, grazie allo scadere dei primi brevetti, con cifre accessibili ci si possono comprare stampanti portatili. Le applicazioni sono tutte da scoprire, e ne parlerò un’altra volta, perchè l’argomento merita un discorso a parte. Questa del progetto Better Future Factory è tanto semplice e trasparente quanto geniale.

Si, è un’idea speciale, mi piacerebbe che la prossima volta che torneranno in Italia, in febbraio, passassero da Parma. Chissà se il mio entusiasmo sarà condiviso alla Scuola dell’Agrivillaggio e della Decrescita Felice…