Immagini e licenze… grazie Creative Commons!

CC Creative Commons

Lo sai che se trovi un’immagine in internet questo non significa che tu possa usarla come vuoi?

Il fatto di pubblicare una tua opera in rete non significa che stai cedendo i tuoi diritti, anzi. Se su una fotografia non trovi scritto @Copyright o altro, questo non significa che hai il diritto di usarla come vuoi. Anzi. Se non ci sono indicazioni precise il diritto rimane IN CAPO ALL’AUTORE.

Sono molto grata a chi scatta immagini originali e straordinarie e le mette a disposizione su Flickr o altre piattaforme con una licenza Creative Commons. Questo mi ha consentito spesso di inserire, nelle mie presentazioni o su siti e blog, immagini specifiche per veicolare concetti che difficilmente sarebbero stati compresi altrettanto bene.

Se trovo immagini con licenze Creative Commons, però, vado a leggere la licenza… e la rispetto. E anche se poi scaricare l’immagine e mettere i credits è più impegnativo che non usare l’immagine così come è lo faccio, innanzitutto perchè lo richiede la licenza e desidero mantenermi nella legalità, ma non è solo questo… lo faccio anche perchè mi sembra IL MINIMO dare credito a chi generosamente ha messo a disposizione la sua arte.
Ecco perchè nelle immagini che pubblico trovi spesso il nome dell’autore, il link alla foto e la licenza precisa.

A proposito, lo sai cosa sono le Creative Commons? E’ spiegato benissimo direttamente sul sito Creativecommons.org.

Se sei un insegnante o docente vuoi usare le immagini a scopi didattici… su quello ci sono molte cose da sapere, è in partenza il 22 giugno 2016  “Uso consapevole di internet nella didattica“, una parte del MOOC Didatech dell’Univesrità di Parma dedicata anche a questo; la sezione “Il Copyright e i materiali per la didattica” la tiene Antonella De Robbio, esperta in questo campo. Nel 2015 il tema è stato oggetto di una serie di seminari organizzati dall’Università di Parma, i seminari LangDidaTech: ci sono i materiali e le registrazioni online del seminario tenuto proprio da Antonella de Robbio.