È un vero peccato che domani, 19 ottobre, termini questa mostra interessante, allestita al secondo piano del Palazzo del Governatore, a Parma, dal 20 settembre, grazie all’impegno e alla passione di un gruppo di persone che in questo modo hanno celebrato il novantesimo compleanno del fotografo reggiano Stanislao Farri. Sono riuscita a visitarla, finalmente, nonostante l’esondazione e l’alluvione della scorsa settimana abbiamo reso difficile pensare al bello. Eppure, proprio la poesia “Simmetria” di Giancarlo Baroni mi ha riportato alla realtà, e ricordato che la fotografia è realtà, colta sotto mille angolature di luce e filtrata dall’occhio del fotografo:
(…)
è una pesta distesa di melma
e di erba schiacciata.Fra queste smorte geometrie sconvolte
vacilla la nostra attesa di nascoste
simmetrie.
Le immagini di Farri, in particolare quelle in bianco e nero, ti catturano nella geometria degli spazi e della luce.
Ha ragione Rebecca, quando con il suo sguardo di ragazza rapito dalle immagini di Farri afferma che tutto in queste immagini le comunica il concetto Carpe Diem…un attimo colto in volti, espressioni, movimenti anche impercettibili, paradossi e contrasti, ombre e luci, angoli di architetture, gesti e mestieri.
Mi affascinano contrasti e paradossi…le suorine degli anni 50 sedute su seggiole del P.C.I. davanti alla bandiera con falce e martello, il bimbo accovacciato ai piedi dell’uomo anziano, entrambi assorti nella lettura in un angolo di città, le donne nella risaia, piccole sotto un enorme cielo pieno di nuvole bianche che incombe su di loro, scuri alberi scheletrici come esili tracce su candidi paesaggi innevati, figure che si stagliano vivide su un panorama i cui contorni sono attutiti dalla nebbia padana…
Il colore straripa invece dalle immagini che ritraggono la mia città, Parma, sotto diverse angolazioni, e in quelle che mostrano i volti grotteschi e le forme goffe nello studio sugli spaventapasseri, o in paesaggi che sembrano usciti, per le tonalità vive e livide, e inquadrature dal taglio deciso, dal pennello di Van Gogh.
Originale il racconto verbale delle immagini realizzato da un gruppo di ragazzi … in una sala buia, seduto su comode sedie, ascolti le immagini.
Non è solo un supporto alla visita per persone con disabilità, é molto di più…uno strato sensoriale che arricchisce la visita, e consente di “fotografare con la mente”, ascoltare le immagini, e le impressioni di quanto queste hanno trasmesso ai ragazzi che le hanno descritte.
Grazie all’organizzatore della mostra Arnaldo Amadasi, C.S.U. Centro Sociale Universitario, che come sempre ha messo cuore e anima in cio’ che fa, a Sandro Parmiggiani, curatore della mostra, e ad Emilia Caronna, delegata al coordinamento di iniziative per studenti disabili e fasce deboli, che ha reso possibile organizzare una mostra PER TUTTI.